Guilt Trip

– Ecco ci siamo. Abbiamo tutto: il computer, il quaderno, la penna, il telefono a portata di mano. Perfetto.

– Ma papà, noi vorremmo giocare, fare un giro…

– Non manca niente, ora iniziamo da dove abbiamo terminato l’ultima volta, manca solo qualche pagina e sarà pronta, non siete contenti?

– Ma papà, non abbiamo più voglia di stare qui chiusi con tutte queste brutte persone, è buio e c’è sempre quel brutto odore. Possiamo andare al mare per una volta? A giocare in spiaggia come gli altri bambini?

– Ma amore, io sono uno scrittore, devo inventarmi storie incredibili, storie che fanno paura, non posso perdere tempo con la sabbia e le palette.

– Ma papà, non possiamo andarci noi, tu rimani qui a scrivere, tranquillo. Ci andiamo noi, da soli, giochiamo un po’ e poi torniamo da te.

– Non se ne parla neppure, voi siete i miei protagonisti perfetti, dobbiamo stare assieme e tremare perché l’ombra sta per arrivare e ci farà tanta tanta paura. Cosa c’è di più bello di questo?

– Ma papà! Papà!

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